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Volevo solo meditare

Volevo solo meditare



Qell’anno mi ero trasferito in un piccolo paese non lontano da Milano dove avevo trovato lavoro, un imgiego che non era un gran chè e mai come quell’anno sentivo il bisogno di un periodo di relax e solitudine. Arrivata l’estate decisi di non andare in vacanza a parte un fine settimana dai miei e che avrei girovagato la campagna circostante con la bicicletta, volevo meditare sul mio futuro ed annoiarmi come quando ero bambino. La monotonia dei giorni e la campagna nonostante un caldo afoso mi davano serenità, avevo trovato dei punti strategici dove sostare, pensare e godermi i suoni della natura, uno di questi era un posto alberato in prossimità del fiume. Arrivato sul luogo dopo essermi dissetato e rinfres**to mi ero seduto sull’erba, dopo qualche minuto sentii arrivare un bicicletta, mi girai e vidi una ragazza, aveva una tenuta sportiva da ciclista con caschetto, non mi aveva visto, scese dalla bici si tirò giù con un pò di fatica calzoncini e nutandine e cominciò a fare pipi, aveva il viso paonazzo per il caldo e la fatica, mentre la faceva si guardava in giro con ammirazione più che per paura di essere spiata, feci un leggero movimento con la gamba e lei di colpo si giro verso di me, fece un gridolino, si mise a ridere e mi disse  » scusa non ti avevo visto…..me la stavo facendo addosso”… Io risposi sorridendo,” mi giro, vai tranquilla”…..sentivo il suo liquido cadere sulle foglie secche….”Ho quasi finito, aspetta che mi metto in ordine….ecco fatto”, mi girai verso di lei ma non sapevo che dire, era una bella ragazza più giovane di me anche se il caschetto allacciato le deformava un po il viso. Entrambi sorridemmo e ci lasciammo con un semplice ciao. Rimasi li ancora un poco pensando a cosa era successo con il sorriso di prima stampato in faccia, vedere le donne fare pipi mi aveva sempre eccitato e poi aveva anche un bel boschetto nero in mezzo alle gambe, pensai che era stato il mio giorno fortunato anche se forse avrei potuto osare di più, magari cercare di conoscerla, ma era una situazione imbarazzante, era accaduto tutto cosi all’improvviso e la vita non è un film porno dove ti trombi la prima che passa. La mia vita sessuale era pari a zero e quella scena aveva turbato la mia ricerca interiore di quiete. Alla notte mi masturbai pensando a lei e a cosa avrei potuto fare, un pensiero che mi eccitò molto e mi fece godere come non facevo da tempo da solo. La mia vita non sessuale era sveglia alle 8, colazione, un pò di TV e internet, qualche commissione, pranzo, pennichella e poi fuori in bici fino a sera, in paese c’era qualche bar ma che raramente frequentavo, tornavo tardi da lavoro e nei fine settimana preferivo fare altro. Una sera dopo cena decisi di andare nell’unico dove ero stato una sola volta ed era appena fuori paese, era tipo osteria frequentata da over 50 più che altro, mi ero seduto fuori aspettando che qualcuno venisse a prendere l’ordinazione, usci una ragazza con il vassoio per raccogliere i bicchieri sui tavoli abbandonati dai clienti, appena mi notò mi disse sorridendo  » ci comosciamo noi eh”…..la guardai bene e mi accorsi che era lei, incredibile…… » madonna che figura che ho fatto….” mi disse……” ma va! che dici…se ti scappava” gli risposi arrossedo quanto lei, fini di raccogliere i bicchieri e rientrò nel bar per uscire un secondo dopo « ah già cosa ti porto?” …..” una birra media bionda grazie”……Non mi sbagliavo, era proprio carina, capelli mossi castano scuro raccolti, curve al posto giusto, bella abbronzata e cosa che non avevo notato una voce dolcissima. Dopo quella sera tornai tutte le sere ovviamente, era una ragazza affabile e dolce ci potevi parlare tranquillamente. Si chiamava Caterina aveva 8 anni in meno di me cioè 26, aveva lasciato gli studi universitari e li aveva ripresi da un anno, ora viveva nell’appartamento sopra il bar. Provavo una forte attrazione verso di lei e probabilmente l’aveva capito, nonostante mi masturbassi regolarmente pensandola mi veniva duro solo annusando il suo profumo o sentendo la sua voce, avevo anche visto la sua figa dopo tutto. Una sera causa temporale il bar era praticamete vuoto, la pioggia non poteva certo fermarmi o togliermi dalla testa quella che era diventata la mia dolce ossessione, « visto che non c’è nessuno e hai un po di tempo ti posso offrire da bere?” gli dissi ….”ci facciamo una birretta?” rispose……”vai con la birra, sediamoci fuori a quel tavolo al riparo dalla pioggia”…..”OK, aspetta che avverto il capo che fumo una sigaretta”, dopo qualche minuto eravamo fuori a chieccherare, « è strano come ci siamo incontrati” dissi…..”hehe, strano si” rispose…..”sai che ti penso spesso?”….appoggiando la mano sulla sua coscia…..”In che senso?”……”In quel senso”……”perchè mi hai visto pisciare?”…..”haha, no….cioè, anche, mi piaci”, allargò leggermente le ganbe per dare via libera alla mia mano, non appena le dita raggiunsero la figa strinse le cosce e disse…..”ascolta, Io me ne vado domani”…..”Vai dove?….” risposi…….”via, lascio questo posto”…..qualsiasi cosa avessi in mente di fare pensai che non ci sarebbe più stato tempo di farla se non l’avessi fatta subito…..”ma poi torni?”…..”no”…..”ci salutiamo nel modo giusto?” allargò leggermete le cosce in modo da liberare la mia mano e disse « ascolta,la serata è morta e chiudiamo presto, se vui puoi venire da me sopra, il capo torna a casa sua e staremo tranquilli” …..”OK, certo” risposi felice e confuso……..”torna tra un paio d’ore ma passa dal retro”…ci baciammo velocemente sulle labbra e tornò all’interno. Me ne andai con il cuore che batteva a mille, dovevo fare passare due ore, aspettare mezzanotte, andai al distributore di benzina dove acquistai i preservativi dal distributore automatico, feci benzina e girai a vuoto sulla strada deserta bagnata dalla pioggia pensando a niente, sentivo il cuore in gola e temevo che l’agitazione mi avrebbe fatto fare cilecca. Parcheggiai la macchina davanti casa e mi diressi verso il bar a piedi, dalla finestra della sua stanza, aperta con la zanzariera abbassata, si vedeva la luce soffusa di un abat jour, con un grido strozzato provai a chiamarla perche la porta era chiusa, si affacciò e poi scese ad aprirmi « Ciao, piacere di rivederti” gli dissi « Ciao, vieni su, fammi fare una doccia e sono da te” sorrideva ed era eccitata quanto me…… indossava mutandine e maglietta, salendo le scale da dietro lei potevo godermi la vista del suo splendido sedere, grosso e soffice al punto giusto. Appena dentro l’appartamento la baciai con passione, sapeva di coca cola, accarezzai la sua schiena scendendo fino ad afferare le natiche e stringerle, provò a divincolarsi « fammi dare un pulita, ho appena lavorato e sono sudata”…..continuai a baciarla, infilai la mano nelle mutandine da dietro strofinando il dito medio sul suo sesso e sfiorando l’altro buchetto….provò di nuovo a divincolarsi e stavolta la lasciai andare dicendo « falla dopo la doccia ti voglio cosi, ti prego, veramente” avrà pensato che fossi un porco ma conoscevo il suo odore e l’effetto che aveva su di me, fatto sta che mi prese per mano e mi porto nella camera da letto, sul pavimento c’era una valigia aperta con idumenti ben piegati e ordinati all’interno, provai un po di tristezza perchè ero consapevole che quello che stava per succedere sarebbe stato irripetibile. « Allora te ne vai veramente….” non mi rispose, si tolse la maglietta, il seno era bello sodo e all’insù, si avvicinò e ci baciammo profondamente poi la portai verso il letto e si sdraiò, le sfilai le mutandine, « E’ pelosetta ti piace?”….”E’ splendida” risposi, « Come piace a me”, cominciai a baciare e leccare l’interno cosce, poi mi dedicai a quel fiore profumato che aveva tra le gambe, usando solo la punta della lingua le titillavo la clitoride con movimenti circolari, poi esplorai l’interno raccogliendo il nettare del suo piacere….”Guarda che se continui vengo”….mi alzai e cominciai a spogliarmi, alla vista del mio cazzo disse « Ah pero!”….”E’ nella media” risposi…..”No dai, hai un bel cazzo, pensavo avessi vergogna a mostrarmelo, ci hai messo cosi tanto a tirarlo fuori”…..”Haha…Ma perchè ero impegnato a fare altro”…..quelle parole dette con quella voce dolce e calda aumentarono la mia eccitazione e voglia di possederla, « Guarda come sta gocciolando vuoi favorire?”…era da un bel po’ che non facevo sesso e preferivo venire la prima volta nei preliminari per durare di più dopo, mi sentivo in forma ed eccitato come non mai, con un gesto della mano mi invitò accanto a lei, mi sdraiai, afferrò la base dell’asta stringendo forte, il glande era gonfio e paonazzo, con la punta della lingua raccolse le gocce di seme trasparente ed appiccicoso che fuoriuscivano, con un movimento naturale divaricò le gambe ed appoggiò il suo sesso sulle mie labbra, le afferrai i fanchi in modo di spingerla forte verso la mia bocca, volevo inebriarmi del suo odore e sapore, lei si dava da fare con il mio cazzo che poco dopo esplose con ripetuti schizzi di bianco seme……”Ma quanta ne hai fatta” …..” Dammi cinque minuti poi riprendiamo”….si mise in ginocchio accanto a me, aveva la faccia imbrattata poi scese dal letto e andò in bagno a pulirsi, il mio cazzo era ancora dritto come nulla fosse successo, la seguii in bagno, alzandomi notai che avevo bagnato le lenzuola….”Non ti è piaciuto quello che ho fatto?”……”Non ho detto che non mi piace è che non me lo aspettavo”….tornati nella stanza fumammo una sigaretta, non parlammo, mi venno solo da dire « Ho il preservativo”….”Bravo” rispose…… la notte era fresca e dalla finestra entrava il canto dei grilli, notai l’armadio vuoto con un vestito nero appeso sull’anta aperta, probabilmente l’avrebbe indossato il giorno dopo, per terra accanto a me notai le sue mutandine, le raccolsi e le annusai, mi guardò divertita « Non ti piace il profumo della tua figa?” chiesi Io……”Certo che mi piace, a volte mi masturbo annusandole”…….seduto sulla poltrana davanti a lei cominciai a strofinarle sul mio cazzo che divenne subito duro…..con un sorriso dolce disse ”Dai vieni sul letto”…….si mise a quattro zampe con il culo verso me……”Adesso scopami” rimasi qualche istante ad ammirare poi obbedii ai suoi ordini. Rimanemmo in silenzio sdraiati sul letto fissando il soffito sfiniti e consumati dalla passione…….”Non puoi restare sai? Tra poco arriverà la nipote del capo ad aprire il bar, prende il mio posto e lui mi accompagnerà alla stazione”…..senza emozione dissi ”Va bene” …..”Non ti dispiace se vado via?”……”Certo”…..”Non mi chiedi nemmeno il telefono?”…….”Che te lo chiedo a fare”…..si girò verso di me e sorridendo disse « Già”……dopo due mesi cambiai lavoro e me lasciai quel paese.

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